I due protagonisti di questo libro non potrebbero essere apparentemente più diversi: Harutsuna-sensei, un anziano insegnante, pensionato e vedovo, e Tsukiko, una giovane donna, single e indipendente. I due si ritrovano perché frequentano entrambi un locale di quartiere, dove spesso vanno a bere o a mangiar qualcosa. E dico "si ritrovano" perché lei si rende rapidamente conto che il signore distinto che incontra nel locale è stato suo professore al liceo.

Attraverso i loro incontri, regolari ma non frequentissimi, nel locale di quartiere, si sviluppa fra i due una strana relazione, che, timidamente, esce dai confini del locale per assumere toni sempre più importanti nella vita di entrambi. La voce narrante è quella di Tsukiko, inizialmente incerta nel gestire una situazione senza dubbio anomala, non foss'altro che per la differenza di età significativa fra i due protagonisti. Al principio non è chiaro a Tsukiko stessa che cosa questa frequentazione col professore voglia dire, cosa implichi, ma man mano che seguiamo l'evoluzione della storia non vi è dubbio che si tratti di un genuino innamoramento. Un'innamoramento che però, come risulterà chiaro al lettore attraverso l'evolversi della vicenda, ben difficilmente potrà sfociare in una relazione "normale", non ultimo a causa della complessa vita interiore del professore.

La scelta di presentare tutta la vicenda attraverso la voce narrante di Tsukiko fa sì che il lettore possa solamente intuire cosa Harutsuna-sensei, il professore, senta o pensi. E il professore dei propri sentimenti non parla mai, anzi, è estremamente riservato e, verrebbe da dire, pudico. Ad un livello tale da poter apparire, almeno ad un lettore italiano, come quasi incapace di comunicare, oppure disinteressato ai sentimenti di Tsukiko. In realtà nella discrezione del professore ho riconosciuto amici e colleghi giapponesi, specialmente i meno giovani. Persone di una discrezione e di una delicatezza, nonché di una cortesia, che appaiono difficili da capire, e apparentemente da penetrare, per un'occidentale, e forse in particolare per un europeo del sud. E scrivo "apparentemente" perché passata questa appunto solo apparente barriera la miscela di schiettezza, ospitalità e calore sincero che ho trovato presso i miei amici giapponesi è difficile da battere.

Ma indubbiamente al primo contatto la barriera culturale è presente, una barriera che appunto può far apparire freddo o disinteressato l'interlocutore. E il professor Harutsuna indubbiamente può sembrare disinteressato ai sentimenti di Tsukiko – apparenza senza dubbio ingannevole, trattandosi piuttosto di un pudore delle emozione unito ai sentimenti che continua a nutrire nei confronti della moglie deceduta. Pudore che ovviamente è reso più rilevante, soprattutto per il lettore europeo, dalla difficoltà implicita nel dover affrontare una relazione erotica fra un uomo anziano ed una donna giovane. Nella cultura europea, soprattutto dell'Europa del sud, una relazione di questo tipo è spesso immediatamente percepita come censurabile, malsana, o nella migliore delle ipotesi come imbarazzante. Ferme restando le differenze culturali che fanno sì che nella cultura giapponese la vita erotica sia molto meno associata a valori "morali", l'argomento indubbiamente richiede grande delicatezza per evitare di cadere in ovvi e banali stereotipi. Delicatezza che l'autrice sembra pienamente in grado di mettere in campo, trattando l'argomento con naturalezza e classe, senza inutile puritanesimo ma anche senza alcun voyerismo.

Il risultato è un libro che sembra in qualche modo scritto in punta di piedi, con estrema delicatezza, facendo attenzione che le parole non turbino con toni troppo espliciti i delicati sentimenti dei protagonisti. Il lettore esita quasi ad intrufolarsi nelle vicende di Tsukiko e Harutsuna-sensei, nella loro vita interiore, e solo grazie alla delicatezza del testo non si sente un intruso. Anzi, in qualche modo il lettore si trova a partecipare della trepidazione di Tsukiko, e, inevitabilmente, nel caso di un lettore maschio non più giovane, ad immedesimarsi nel professor Harutsuna e a domandarsi come si comporterebbe al suo posto, corteggiato da una donna molto più giovane nonché attraente.

Descrivere i capitoli finali del romanzo distruggerebbe per il lettore potenziale il piacere di lasciarsi trascinare nella risoluzione della tensione, sicuramente emotiva ma anche indubbiamente erotica, che l'autrice fa sapientemente accumulare fra i due protagonisti. Posso solo consigliare di leggerlo (è peraltro una lettura relativamente breve) e di scoprirlo da voi :-)