Si tratta di un libro impossibile da recensire, essendo una raccolta di brevi saggi di autori diversi, nonché di un libro su cui non posso che dichiarare uno sfacciato pregiudizio favorevole, che si articola in varie accezioni, ovvero almeno in quella personale, in quella intellettuale e in quella romantica. Un pregiudizio personale che deriva dall'aver, sia pur superficialmente, conosciuto Elvira Sellerio (anzi, Elvira Giorgianni, visto che a casa i miei, che l'avevano conosciuta bene da ragazza, si riferivano a lei col suo nome e non con quello del marito), e dall'averne subito il grande fascino e la grande personalità. Un pregiudizio intellettuale che deriva dall'amare appassionatamente la sua collana di libriccini blu, chiamata appunto "La memoria", da cui il titolo di questo volume. Una collana con una veste bibliografica allo stesso tempo sobria ma elegantissima, raffinatissima ma accessibile economicamente a chiunque, e una scelta di autori di primissimo ordine ma originalissima. E infine, un pregiudizio romantico che deriva dal gioire grandemente che una avventura intellettuale di tale calibro abbia potuto nascere e prosperare nella Palermo in cui sono nato e a cui rimango, pur non vivendoci più da tempo, emotivamente legatissimo.

La mia aperta confessione rispetto ai pregiudizi da cui sono affetto (che riconosco essere un vero e proprio conflitto di interesse, che mi impedisce oggettivamente di scrivere una recensione imparziale di questo libro), costituisce un ovvio avvertimento al lettore che la mia recensione non può che essere positiva.

Il libro, gradevolissimo, è una raccolta di scritti redatto ciascuno da un'autore con cui la vera protagonista del libro ha avuto a che fare nel corso della propria lunga ed intensa vita professionale. Ovviamente ciascuno degli autori deve qualcosa alla signora Sellerio, che ha "scoperto" numerosi di loro, e in ogni caso li ha valorizzati. E ciascuno di loro ne parla, con i propri toni, con i propri ricordi, mettendo in luce una personalità forte ma complessa, aiutando il lettore a comprendere come questa donna indubbiamente eccezionale abbia potuto mettere sù, nella provincia italiana, un progetto editoriale e culturale di respiro mondiale, e allo stesso tempo di fondamentale rilevanza per la cultura locale.

È inevitabile che i toni dei vari scritti che compongono il volume siano a tratti agiografici, del resto agiografico è dichiaratamente il progetto stesso del volume, che costituisce il n. 1000 della collana "La memoria", rappresentando un omaggio dovuto alla memoria della sua creatrice. Fortunatamente i vari autori ed autrici che hanno contribuito al volume sono persone di grande onestà intellettuale, per cui quello che sarebbe potuto essere uno zuccheroso (ed inutile) volumetto celebrativo è invece un gradevole omaggio che non manca di descrivere le spigolosità della signora Sellerio, e così facendo aiuta il lettore a comprendere e sentirsi coinvolto in un'epoca ed in un'epopea intellettuale di grande spessore.

Finito di leggere il libro non posso che augurarmi che il figlio Antonio, che ne ha preso l'eredità in casa editrice, continui a lavorare (sia pure ovviamente con la propria personalità e con la propria visione) con le stesse capacità e la stessa visione della madre. Non è un agurio facile, essere "figlio di" è sempre scomodissimo, si sarà sempre, almeno agli inizi, paragonati con. Ma avendo amato "La memoria" per decenni, spero di poter continuare a farlo in futuro con immutata passione...