Premetto che il libro l'ho letto in un pomeriggio scarso, ma credo che il poco tempo che ho dedicato al libro sia paragonabile al tempo che l'autrice ci ha messo per scriverlo. In altre parole, dubito che per scrivere qualcosa del genere ci sia voluto molto più di un pomeriggio. Avevo letto con piacere, oramai un paio di decenni fa, gli esordi della Campo, che aveva uno stile inusuale, molto diretto, colloquiale, ma efficace. Ricordo che In principio erano le mutande mi era piaciuto, con i suoi personaggi un po' strampalati ma molto umani, di cui l'autrice offriva un ritratto psicologico affettuoso.

In Fare l'amore il lettore invece atterra nel dominio della banalità, condita con un po' di scene di sesso tanto scontate da essere noiose. La descrizione di una bislacca relazione in qualche modo extra-coniugale (ingrediente probabilmente reputato necessario dall'autrice o dal suo editore per cercare di accendere almeno una scintilla di interesse nel lettore) risulta banale, priva di introspezione, di profondità, e purtroppo questa mancanza di spessore si rispecchia perfettamente in una scrittura povera, che non lascia traccia alcuna in chi legge, o almeno non più di quella di un qualsiasi romanzetto rosa scritto su commissione.

La protagonista del libro è una scontata borghese di sinistra (per usare un termine francese, una "bobo", ovvero bourgeoise bohémienne che esplora la propria (reale o presunta) trasgressività, e che discute le proprie esperienze con le amiche ("ti ama o non ti ama?", o "ma ti scopa bene?" -- roba da ammazzarsi dalla noia). La trama, nella sua banalità è quella di mille altri libri. Questa di per sé non è una critica, in quanto, ovviamente, un autore o autrice di talento può scrivere del nulla ed affabulare il lettore – non è però in caso qui. Il talento purtroppo o manca o non è stato in alcun modo applicato dall'autrice in questione.

Il risultato è un libretto che appunto si può leggere in un pomeriggio, il che ne è probabilmente l'unico pregio, perché almeno il lettore, a volume completato, non si sentirà eccessivamente in colpa per aver perso il proprio tempo con un libro insulso.